Accesso al pubblico impiego per i cittadini stranieri in Italia
Lavorare nella Pubblica Amministrazione è un’ambizione di molti ma non tutti possono accedervi. Infatti, la possibilità di ottenere un pubblico impiego è sempre stata legato fortemente alla cittadinanza del richiedente.
Come ottenere un pubblico impiego?
L’iter per l’ottenimento di un posto di lavoro in una pozione vacante della Pubblica Amministrazione è abbastanza complesso. Prevede la pubblicazione di un bando, la partecipazione al concorso e la pubblicazione di una graduatoria.
Chi può accedere a questi concorsi? Purtroppo, non tutti. Fino al 1994 questa possibilità era riservata esclusivamente ai cittadini italiani. Poi, con l’introduzione dell’art. 2, del D.P.R. 487 del 9 maggio 1994, venne estesa anche ai cittadini provenienti da un paese dell’Unione Europea.
Solo con la legge europea del 2013 è stato attribuito il diritto di partecipazione ai concorsi pubblici ai cittadini extra EU in possesso di:
- permesso di soggiorno UE per soggiornante di lungo periodo (ex carta di soggiorno);
- permesso di soggiorno per asilo politico;
- permesso di soggiorno per protezione sussidiaria;
- carta di soggiorno UE come familiare extracomunitario di cittadino comunitario
Posizioni a cui gli stranieri possono accedere
I cittadini residenti in Italia sia comunitari che non comunitari in possesso di uno dei documenti già menzionati possono accedere alle posizioni di pubblico impiego limitatamente, ovvero solo a quelli che non implicano esercizio di pubblici poteri, non attengono alla tutela dell’interesse nazionale, perché tali settori sono riservati ai cittadini italiani.
Il DPCM 7 febbraio 1994 n.174 ha individuato i posti e le funzioni della PA che sono riservati solo ai cittadini italiani, come ad esempio la magistratura, i corpi militari e di polizia, i corpi diplomatici, i dirigenti delle PA, e in generale impieghi nella Pubblica Amministrazione che contemplano l’esercizio di funzioni come:
- l’elaborazione, la decisione, l’esecuzione di provvedimenti autorizzativi e coercitivi;
- funzioni di controllo di legittimità e di merito.