Crisi Afghana: il diritto di Asilo e lo status di rifugiato
Le immagini che abbiamo visto in questi giorni in Afghanistan amplificano, se ce ne fosse ancora bisogno, lo stato di emergenza umanitaria in cui versano sempre più Paesi nel mondo e che portano alle migrazioni di massa verso Paesi che possano donare speranza ad una popolazione devastata da conflitti, carestie, persecuzioni.
Che cosa è il diritto di Asilo?
Il diritto di Asilo è uno dei diritti fondamentali dell’uomo, riconosciuto espressamente nella nostra Costituzione: infatti, l’articolo 10 statuisce che lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche previste dalla nostra Carta costituzionale, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica italiana, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Cosa significa rifugiato politico?
Questo diritto non deve essere confuso, però, con il riconoscimento dello status di rifugiato, per il quale non è sufficiente che ci sia una limitazione dei diritti democratici, ma deve sussistere concretamente, il timore di poter subire atti di persecuzione nei propri confronti.
Il riconoscimento di questo status è stato accolto nel nostro ordinamento con l’adesione alla Convenzione di Ginevra del 1951 e alla Convenzione di Dublino del 1990.
I motivi per i quali si ha diritto allo status di rifugiato sono molteplici: si passa dalla discriminazione fondata sulla razza alla discriminazione fondata sull’appartenenza a un determinato gruppo etnico, dalla persecuzione per la propria religione a quella per motivi politici.
In Italia, per ottenere lo status di rifugiato, è necessario presentare domanda di protezione internazionale alla Questura o alla polizia di frontiera, mentre è competenza del Ministero dell’Interno la decisione sulla concessione o meno dei diritti di asilo politico.
I diritti di asilo garantiti a un rifugiato sono diversi e comprendono:
- Accesso al lavoro
- Ricongiungimento familiare
- Assistenza sociale e sanitaria
- Istruzione pubblica
- Diritto di richiedere la cittadinanza italiana dopo cinque anni di residenza
- Rilascio della patente
Il rifugiato, come gran parte dei migranti, è una persona che non conosce la lingua, gli usi e i costumi del Paese in cui arriva, che non possiede nulla. Si trova in un territorio per lui sconosciuto e nel quale è guardato con sospetto. La stragrande maggioranza riesce a inserirsi nella vita del Paese che li ha accolti, senza però perdere il legame con la propria nazione di origine; rappresentano una risorsa fondamentale, sia per il tessuto economico che per quello sociale, poiché è l’ennesima dimostrazione che una pacifica convivenza è possibile: pur avendo culture e tradizioni differenti, questo non può che rappresentare un arricchimento per entrambe le parti.