Contratto di somministrazione di lavoro: come funziona
Il contratto di somministrazione di lavoro è una particolare sottospecie del contratto di lavoro subordinato.
La differenza fra i due sta nel numero di soggetti coinvolti. Il contratto classico è un accordo bilaterale mentre nello specifico, quello di somministrazione prevede accordi fra tre parti e la stipula di due contratti.
Le parti coinvolte
Il primo legame si istaura fra il SOMMINISTRATORE che generalmente è un’agenzia per il lavoro e un’impresa detta UTILIZZATRICE. Il secondo invece è fra il somministratore e il LAVORATORE.
Questo tipo di contratto è adatto quando l’impresa sta cercando personale ma non vuole far pronte personalmente all’onere di cercare e intervistare e selezionare i candidati e lo delega a un intermediario. L’agenzia assume il lavoratore per svolgere l’incarico richiesto dall’utilizzatore a fronte di una commissione, commisurata sul costo orario del lavoratore.
Diritti del lavoratore
Per quanto riguarda la situazione del lavoratore, questo tipo di contratto non comporta alcuno svantaggio in quanto gode dei medesimi diritti dei dipendenti assunti direttamente dall’azienda previsti dal CCNL in merito allo stipendio, la malattia, la maternità, i permessi e le ferie.
Dato che il lavoratore è assunto dal somministratore, spetta a quest’ultimo provvedere al versamento dei contributi INPS e premi INAIL. Qualora il soggetto somministratore non facesse fronte a questi obblighi, il lavoratore deve rivolgersi all’impresa che è tenuta ad adempiere in vece dell’agenzia.
Entrambi i contratti possono essere sia a tempo determinato che indeterminato. Il CCNL stabilisce, inoltre, il numero massimo di lavoratori che l’impresa può assumere con questo tipo di contratto in rapporto con il personale assunto direttamente.