Il domicilio e la residenza: quali sono le differenze
Secondo il diritto italiano le rispettive definizioni sono le seguenti:
Codice Civile articolo 43
Domicilio “luogo in cui essa [la persona] ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi”
Residenza “luogo in cui la persona ha la dimora abituale“
Spesso nelle conversazioni di tutti i giorni, le persone confondo oppure usano indistintamente di due termini. A livello legale però c’è differenza fra i due.
La prima differenza sta nel fatto che la residenza implica l’abitare mentre il domicilio la sede degli affari e interessi. La residenza rappresenta il luogo dove si svolge la vita privata della persona e il domicilio quella professionale ma le due cose possono anche coincidere.
La residenza deve essere fissata recandosi presso gli appositi sportelli comunali, dove si effettua una dichiarazione dove si riporta precisamente il luogo in cui si vive abitualmente.
Legalmente è obbligatorio indicare il luogo di residenza; se non si fanno ulteriori dichiarazioni la residenza e il domicilio coincidono. Per eleggere a domicilio un luogo è necessario effettuare una dichiarazione scritta, indicando precisamente l’indirizzo eletto a domicilio. Ogni volta in cui si cambia casa è obbligatorio farne dichiarazione presso il comune in cui si trova la nuova residenza: in caso contrario si può incorrere in sanzioni pecuniarie.
Gli stranieri iscritti al registro della popolazione residente sono tenuti a rinnovare la dichiarazione di dimora abituale nel Comune di residenza entro sessanta giorni dalla data di rinnovo del permesso di soggiorno corredando la richiesta con il permesso medesimo. L’ufficiale dell’ufficio anagrafe aggiornerà la scheda anagrafica dello straniero e ne darà comunicazione alla Questura.