Lavoro autonomo: è possibile fare il rinnovo del permesso?
La richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno deve essere presentata 60 giorni prima della data di scadenza e fino a 60 giorni dopo la data scadenza allegando copia della seguente documentazione:
- permesso di soggiorno;
- pagine del passaporto riportanti i dati anagrafici;
- attribuzione Partita IVA;
- iscrizione alla Camera di Commercio Industria Artigianato o visura camerale recente;
- autorizzazione o iscrizione in apposito albo se previsto dalla normativa vigente per l’esercizio dell’attività professionale svolta;
- dichiarazione dei redditi e bilancio provvisorio.
Consegnata la domanda di rilascio o rinnovo, il lavoratore autonomo straniero dovrà attendere la data di appuntamento in Questura. Nel giorno prestabilito il cittadino straniero si recherà presso l’Ufficio indicato dove verranno effettuati i rilievi fotodattiloscopici (impronte digitali). Al richiedente viene rilasciata una copia della sua richiesta sulla quale viene apposto un timbro con la data di deposito, tale ricevuta va conservata con cura in quanto è l’unico documento che attesta la regolare permanenza dello straniero nel territorio italiano.
Alcune questure quando il permesso di soggiorno è pronto inviano un sms con le indicazioni per il ritiro (data, orario e luogo).
Si può conoscere lo stato di lavorazione della domanda e la data di convocazione per il ritiro anche:
- sul portale immigrazione inserendo le credenziali di accesso riportate sulla ricevuta rilasciata da Poste Italiane al momento della consegna della richiesta;
- sul portale ufficiale della Polizia di Stato, cliccando sulla sezione “Il tuo permesso di soggiorno” che trovi in alto a destra.
Tra i soggetti per i quali è prevista l’iscrizione obbligatoria al S.S.N. troviamo anche gli stranieri regolarmente soggiornanti, o che abbiano chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno, per lavoro autonomo. Al cittadino straniero, attraverso l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, sono riconosciuti parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani per quanto riguarda il tipo di assistenza, la validità temporale e l’obbligo di contribuzione.