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Il Permesso di soggiorno per coesione familiare può essere richiesto da un cittadino straniero regolarmente soggiornante in Italia con un Permesso di soggiorno valido. A differenza del Permesso di soggiorno per ricongiungimento, che è inerente ai familiari che si trovano all’estero e per il quale un requisito indispensabile è rappresentato dalla richiesta del nulla-osta in Prefettura, come disposto dall’Art. 29 del testo Unico dell’Immigrazione, per la coesione tale documento non è richiesto.

Tra le diverse tipologie di titoli di soggiorno previsti dall’ordinamento giuridico italiano è presente il Permesso di soggiorno per protezione speciale, che viene rilasciato al richiedente asilo che non possiede le caratteristiche per ottenere la protezione internazionale ma che, per la Commissione Territoriale è un soggetto a rischio di persecuzione e tortura in caso di ritorno nel Paese di origine.

Il Permesso di soggiorno è il titolo obbligatorio per i cittadini stranieri che non appartengono all’Unione Europea e che dà loro il diritto di soggiornare legalmente sul territorio nazionale. Come ben sappiamo, per il rilascio è necessario rivolgersi all’Ufficio Immigrazione e presentare i documenti richiesti dalla Legge.

Dal 1° febbraio è stata promulgata la Legge n. 238/2021 che disciplina le disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza del nostro Paese all’Unione Europea. Essa riguarda principalmente un provvedimento che ha il fine di adeguare l’ordinamento nazionale a quello europeo e a facilitare la cancellazione di diverse procedure di infrazione indirizzate nei riguardi dell’Italia.

Il legislatore ha previsto differenti casistiche per la regolarità del soggiorno del cittadino straniero, che intenda lavorare, soggiornare e risiedere legalmente nel nostro Paese. Procediamo a un’analisi delle differenze tra il Permesso di soggiorno e la Carta di soggiorno.