Sanatoria 2020: Regolarizzazione del lavoro sommerso
Ne abbiamo già parlato più di un anno fa. Purtroppo, ci ritroviamo a parlarne in quanto le pratiche presentate l’estate scorsa per l’emersione del lavoro sommerso nei settori di agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca, acquacoltura e attività connesse, assistenza alla persona, lavoro domestico, sono state evase solo in una percentuale minima.
Naturalmente dovuto alle chiusure degli uffici pertinenti a causa Covid-19, questo estremo ritardo ha creato non pochi disagi sia ai lavoratori che ai datori di lavoro che ne hanno fatto domanda.
Modifica del decreto con la circolare del 11/04/21
A questo proposito il Ministero dell’Interno ha apportato alcune modifiche alle iniziali condizioni del decreto attraverso una circolare dell’11 aprile 2021.
Prima della modifica, il decreto prevedeva chiaramente che la procedura dovesse concludersi senza che le parti interessate cambiassero. Ovvero il lavoratore non aveva la facoltà di cambiare posto di lavoro o datore di lavoro eccetto che per “cause di forza maggiore” quali la morte del datore di lavoro o il fallimento dell’azienda. Adesso invece, è possibile cambiare lavoro o datore di lavoro, ma sempre all’interno del medesimo settore.
Inoltre, la circolare specifica che è possibile portare avanti la pratica anche se il rapporto di lavoro che ha motivato la presentazione della domanda di emersione venga meno. In questo caso, il lavoratore può richiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per Attesa Occupazione piuttosto che Lavoro Subordinato. Ad ogni modo, anche se il rapporto di lavoro è cessato, la domanda di emersione dovrà essere sottoposta all’esame della Prefettura che dovrà poi convocare le due parti per firmare il contratto relativo al periodo di lavoro effettivamente svolto.
Viaggiare all’estero
In attesa dell’esito della domanda, i lavoratori non possono lasciare il Paese neanche per tornare alla propria nazione di origine.